Fiction is action

La fiction è azione, la fiction è la via praticabile.

La narrazione, ogni narrazione, sposta percezioni corpi denaro.

C’è una grande fiction della Guerra fredda. Nei think tank, nei dipartimenti di studi strategici, nelle war room, in film e romanzi, paesi, missili, personaggi chiave e moltitudini venivano mosse, eradicate, infusi dai coni di luce dell’osservatore e del pensatore.

Nell’ora attuale si tratta di subire racconti o di riscriverli, bisogna opporre racconti chiari a racconti oscuri.

L’ultimo cambiamento antropologico globale è già avvenuto, si chiama Antropocene.

L’Antropocene è una cosmologia a base scientifico-emotiva che ha modificato in modo irreversibile l’immaginario umano.

Bisogna mappare questo cambiamento, ed estrarre delle parole-chiave.

Cominciamo ad esempio da: Bunker Margine Risorsa Acqua Deserto Archivio Assedio Resistenza Migrazione.

Si tratta di una costellazione narrativa, e ogni parola-chiave è a sua volta al centro di una costellazione narrativa.

Ad esempio Resistenza: Partigiano Macchia Agguato Assalto Fortezza… Oppure Archivio: Libri Semi Carta Skills Catalogo Polvere Memoria Dimenticanza…

Le parole-chiave non sono quelle che piacciono a noi, quelle che vorremmo far girare, quelle che crediamo che contino, sono le parole-chiave che girano là fuori.

L’immaginario attuale è questa mappa fatta di parole-chiave, organizzate in costellazioni dinamiche.

Ogni nesso tra le parole è un vettore narrativo, l’insieme di più vettori è una storia.

Ogni parola della mappa è vecchia, ma l’evento Antropocene ha spostato il significato di ogni parola, tutte le narrazioni precedenti sono state azzerate anche se continuano a riprodursi e le parole vengono usate con il vecchio significato.

Il lavoro da fare è semplice: verificare nella realtà le narrazioni esistenti (il migrante assedia il bunker Europa) e riscrivere il racconto usando le stesse parole-chiave.

Una miriadi di guerre nucleari venivano immaginate, alcune procedure di sopravvivenza definite sulla carta in uno spettro di grigi dei futuri rimasti. Migliaia di scene locali invadono in diversi ordini di grandezza il senso di vivere nell’Antropocene.

Riusare le parole-chiave, che appartengono a tutti, significa spostare la percezione. Spostare la percezione significa agire concretamente. 
Antropocene invade i feed di notizie e social, estinzione definisce lo scenario prossimo superando ogni futuro.

La Siberian trap in fiamme, i duecento anni dall’ultimo mega-quake a Seattle, milioni di alberi piantati in uno, due giorni in Etiopia, le storie di una colonizzazione di Marte che sembrano più una grande evacuazione.

Il tempo viene misurato nella quantità di Co2 nell’atmosfera per parti per milione.

La profezia ballardiana sulla fiction e sul tempo come clima è realizzata.

La fiction è realtà.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...