Antropocene Decadence è un progetto-libro del collettivo TINA che ha coinvolto oltre un centinaio di persone tra scrittori e illustratori. Avviato nel settembre 2019, si chiuderà nel 2020 con la pubblicazione di un volume di oltre 400 pagine.
Il tema del libro è l’Antropocene in ogni sua possibile accezione, dunque come catastrofe sociale, economica, ambientale, come costruzione di shock cognitivi e culturali, d’immaginario. È l’influenza spagnola del 1919, l’invenzione del taglio cesareo, il crollo delle città-stato nell’Età del bronzo, Fukushima, Seveso, le Guerre Greco-Gotiche del VI secolo d.C., l’uscita nelle sale di The Day After, la crisi dei rifugiati in Libia, la peste di Atene, la cattura di Unabomber.
Antropocene Decadence sviluppa allora 150 scenari narrativi del passato, del presente e del futuro, di visioni, ritratti. Lo scopo è duplice: ricordare a tutti che la pace economica e climatica dell’Occidente contemporaneo è solo una lunga parentesi passeggera; esplorare l’immaginario collettivo per avviare e incoraggiare una nuova riflessione su narrazione, letteratura e invenzione. 150 microromanzi e 50 illustrazioni per capire come sopravvivere ai tempi dell’Antropocenene.
Ma in che senso sopravvivere? FICTION IS ACTION: raccontare storie è un modo concreto e alla portata di tutti per intervenire nel sociale e nella politica di questo Tardo Occidente. Di fronte a un immaginario colonizzato e gestito da una élite di potere, di fronte a narrazioni tossiche passate e imminenti, è ormai cruciale diventare coautori delle storie che ci riguardano, o che riguarderanno chi verrà dopo di noi.
Antropocene Decadence in questo senso è un manuale narratologico di sopravvivenza. Non una semplice (e inutile) antologia di testi scritti e raccolti come mera testimonianza storica, ma 150 modelli narrativi per riesercitare l’immaginario, per dare corpo a ciò che non si immagina più, per calarsi nei panni di chi non può più raccontare la fine di qualcosa o di qualcuno.
Il libro, ispirandosi alla cornice del Decameron del Boccaccio, è organizzato in sette giornate:
GIORNATA 1 – COLLASSO
GIORNATA 2 – SHOCK COGNITIVO
GIORNATA 3 – SPETTRI (DEL FUTURO, DEL RIPETIBILE)
GIORNATA 4 – THEY’RE JUST PISSING ON US WITHOUT EVEN GIVING US THE COURTESY OF CALLING IT RAIN
GIORNATA 5 – ARCHEOLOGIE DELL’ORRORE
GIORNATA 6 – ESTINZIONE
GIORNATA 7 – IL FATO DELLE FORME
Le sette giornate sono introdotte, attraversate e dinamizzate da un tessuto connettivo, da un flusso narrativo-concettuale che introduce e sviluppa temi caldi dell’era del collasso, crea connessioni tra i vari scenari-microromanzi, approfondisce problemi di ermeneutica della contemporaneità, propone esercizi immaginati, letture, visioni.
Antropocene Decadence è un unico romanzo diffuso, polifonico, in bilico tra saggio e racconto, dedicato a chiunque voglia riappropriarsi della facoltà di immaginare e di pensare la complessità, per trovare soluzioni agli stalli del presente ed evitare il worst case scenario.
Perché parlare di Antropocene non è una semplice moda? Perché Antropocene Decadence è un libro che servirà di riferimento per chi vorrà scrivere nei prossimi tempi?
L’editoria, gli scrittori, il mondo del libro capiranno molto presto una cosa essenziale: il collasso climatico non investirà solo paesaggi naturali e città, non si limita agli incendi nell’emisfero australe, all’innalzamento dei mari, alla desertificazione e temperature troppo calde in Antartide. Letteralmente tutto sta cambiando: l’economia, come pensare e fare cultura, la visione stessa del mondo e del posto dell’uomo nel cosmo.
L’Antropocene non è un fenomeno passeggero, è il nuovo ordine delle cose, e Antropocene Decadence è il primo libro non solo in Italia che raccoglie parole-chiave, riflessioni, esercizi del complesso e che cerca delle soluzioni possibili per reagire allo status quo.


