Dovremmo scrivere una recensione di Dead Astronauts, una de la Zattera della Medusa, rudimenti di survivalismo mentale, due parole sulla 3M serie 7500, dovremmo e vorremmo ma non ora. Siamo un po’ tutti impegnati, molta roba da concludere e definire. Non c’è molto tempo residuo per elaborare oltre quello che stiamo facendo. Meschiari è su Antropocene Fantastico, 4 scenari (su 151, la prova provata che saper scrivere e descrivere immaginario non è un dono e diventa un mestiere solo grazie a immense e tossiche spinte esterne) di Storie della Grande Estinzione richiedono qualcosa che potrei definire editing. Va fatto, più che sul testo proposto, quello è incidentale, quanto su quella funzione dello scrivere che è l’intercettare le parole chiave. Francesco Mattioni sta studiando un programma eversivo.
Leggiamo molto, scriviamo qualcosa.
Poi diciamocelo il crollo del valore percepito di una narrativa italiana borghese del denial è stato davvero devastante e non vogliamo spingere i feriti autolesionisti giù dalle scale. Lo avevamo detto, parleranno i dati di vendita presto.
Il programma è chiudere saggi, SdGE, una novella, un paio di riscritture di romanzi.
Ancora: LGE è sempre attivo ma più silenzioso, una decisione di sicurezza operativa. Il Sistema è molto poco impermeabile e i motivazionali che si raccontano al suo interno sono validi quanto l’ennesimo romanzo dell’Età dei Sentimenti. Il furfante bastonato non vogliamo ferirlo e allo stesso tempo dargli da mangiare.
Scavenger troveranno poco per nutrirsi e rielaborare. Vogliamo lasciarvi a stecchetto per un po’. Che i creativi-intellettuali-cacciatori dimostrino di saper cacciare ed elaborare.
Non danneggiare il prossimo ha un seguito: ritirarsi in attesa che l’Impero crolli. Troppo da fare, poco da condividere in ogni caso.
Quanto alla Seconda Ondata. Aprite la finestra, c’è il sole, una bella giornata, oltre c’è qualcosa dell’inganno: si chiama normalità. Normalità non è altro che una struttura narrativa. Confonderla con la realtà sta diventando nell’Antropocene qualcosa di criminale.