MEGALOPOLIS – MUMBAI 2050 – Il podcast di Pablo Trincia
Mumbai, 31 dicembre 2049. La parte meridionale della città si trova sott’acqua, sommersa dall’innalzamento dei mari dovuto al climate change. Il processo è stato devastante per una città già afflitta da un cronico problema di sovrappopolazione, i suoi abitanti sono 40 milioni, il cui polmone verde sito nella parte settentrionale è compromesso da una lunga serie di abusi edilizi. Pablo Trincia, ormai vecchio, torna in quella città che anni prima aveva raccontato, per documentarne il presente che, un tempo, veniva visto come un preoccupante scenario futuro.
E qui scatta il cortocircuito. Ancora una volta, il presente è sotto attacco dal futuro.
Sì, perché il 2050 è una cornice, e il podcast per lo più recupera il passato, ovvero il nostro presente, per raccontare una città che soffre esattamente degli stessi problemi della Mumbai futuribile immaginata da Trincia, quello scenario di cui oggi si possono già vedere le tracce di quelle che domani saranno le fondamenta. La Mumbai del 2050 è la Mumbai del 2022 con la manopola del volume girata a manetta. Un formicaio di persone che sciamano occupando tutto lo spazio disponibile praticando a livelli assurdi l’arte di adattarsi con lo scopo di sopravvivere. L’inquinamento impregna aria, acqua e suolo, il turbo liberismo mescola giovani e rampanti creatori di contenuti digitali con baraccati che se gli dice bene si nutrono una volta al giorno presso ristoranti di strada improvvisati con un telo, un tavolo e un pentolone. Il traffico, automobilistico e ferroviario, è un leviatano di metallo che esala vapori chimici e si nutre delle vittime che fagocita nel suo caos, un numero crescente con l’aumentare della sua complessità e della popolazione di Mumbai. A tenere tutto insieme, due forze fondamentali.
I simboli e i soldi.
Le caste, gli dei, i matrimoni combinati. Le narrazioni fondamentali della società indiana reggono, flessibili all’urto del tempo si aggiornano ma non cedono, tengono insieme la montagna come le radici degli alberi che crescono sul suo fianco, e il tessuto di Mumbai resta insieme. Magari si sfilaccia ma non si strappa, ma la fibra dei suoi simboli, delle sue storie e delle sue pratiche è solida. Per adesso. Ma Mumbai corre, corre e non si ferma, non dorme perché deve macinare soldi, a tutti i livelli. La dimensione economica è endemica agli esseri umani quanto quella sociale e, nel 2022 come nel 2050, l’uomo sopravvive e commercia.
Ed è qui che il futuro lancia il suo attacco al presente.
Mumbai non si ferma. Mumbai corre. Mumbai corre verso il baratro. Sovrappopolazione, ingiustizia sociale, climate change, collasso ambientale sono le fondamenta dello scenario futuro scavate nel presente, perché nel presente si sta facendo in modo che le condizioni che rendono possibile la realizzazione dello scenario futuro si verifichino. Megalopolis – Mumbai 2050 è un podcast che intercetta la parabola della soft apocalypse, del lento collasso di un sistema che l’autore conosce, quello indiano, Pablo Trincia parla Hindi e questo gli permette una comunicazione più stretta, meno mediata con le persone che intervista, che porta in sé gli elementi trasversali e potenzialmente salienti del collasso possibile in ogni parte del mondo, se non in tutto il pianeta, utilizzando con efficacia lo strumento immaginazione per rispondere al bisogno urgente d’immaginare il futuro.
Stefano Tevini